Mi scusi ma se fosse così io pagherei delle imposte su soldi che di fatto non ho guadagnato e su cui Booking probabilmente paga già le sue imposte in quanto sono di fatto gli importi delle commissioni che guadagnanozNon torna..
Salve io mi sono sempre affidato al commercialista che mi ha detto di fare in questa maniera ovvero di dichiarare l’importo netto percepito e effettivamente accreditato sul mio conto corrente. Ho visto quello che ha inoltrato ma non si capisce bene che istruzioni siano e a chi siano riservate. Io infatti faccio il 730 normale (Non l’unico) e dichiaro il redditi come privato cittadino che affitta l’appartamento in locazione turistica, non come azienda.
All’arrivo di ogni cliente faccio sottoscrivere al cliente un contratto di locazione breve che riporta la cifra degli importi effettivamente ricevuti da me, da cui sono state già tolte le commissioni di Booking ovviamente. A fine anno porto i contratti alla Commercialista che fa la somma degli importi effettivamente guadagnati da me, su cui calcolare la cedolare secca del 21%.
Purtroppo il fatto di dover adempiere a questo obbligo entro la fine dell’anno penso abbia creato problemi un po’ a tutti. Ho provato a scrivere dei messaggi specifici all’assistenza di Booking su alcune problematiche, tipo se rientravo o meno nella cedolare con i servizi che offrivo, dove poter inserire il codice fiscale etc…ma mi hanno risposto di telefonare direttamente. Con l’assistenza diretta però non è andata meglio perché mi sono state fornite informazioni generiche e non specifiche e in sostanza mi è stato detto di pazientare..
Leggendo la comunicazione di Booking si intuisce proprio questo per le attività commerciali:
“..A partire dal 1° gennaio 2024, in base alla nuova legge di bilancio del governo italiano, abbiamo l’obbligo di riscuotere la cedolare secca dai nostri partner e versarla alle autorità fiscali italiane. Tale procedura si applica se utilizzi il servizio Pagamenti tramite Booking.com e se rientri in tutti i seguenti casi:
Affitti tra uno e quattro immobili residenziali (con almeno uno iscritto come immobile residenziale nel registro catastale italiano)
Non ci hai fornito il tuo numero di partita IVA o non ne possiedi uno
Non offri alcun extra oltre all’alloggio
Per “extra” si intendono i servizi aggiuntivi, per esempio: pasti (inclusa la colazione), servizio in camera, reception, pulizia giornaliera degli alloggi, lavanderia, stiratura, noleggio auto, guida turistica, organizzazione di tour, servizio di traduzione, noleggio biciclette o navetta aeroportuale.
Se queste condizioni dovessero cambiare a seguito di modifiche alle leggi italiane o di chiarimenti da parte delle autorità fiscali italiane, ti informeremo”
sì grazie, facendo una ricerca su Internet avevo visto già la lettera. Però alcuni host come sottoscritto non l’avevano ricevuta, questo perché avendo attivato il servizio di “navetta aeroportuale@, non veniva considerata locazione turistica. In realtà io facevo questa servizio gratuitamente anche per avere una valutazione migliore, dopo il check out e visto che l’aeroporto è vicino al nostro al nostro appartamento. A questo punto penso che toglierò il servizio della lista di booking per farmi applicare la cedolare secca ed evitare problemi.
La sentenza della corte costituzionale invece ha sancito proprio questo nel contenzioso con Airbnb. Airbnb fara’ da sostituto d’imposta applicando una cedolare secca al 21% per tutti i proprietari, poi gli stessi, a fine anno fiscale e in sede di dichiarazione, effettuerà l’eventuale conguaglio con il proprio reddito.
Invece penso sia proprio lo stesso argomento, i portali “avrebbero dovuto” trattenere la ritenuta d’acconto sulle imposte e poi versarle al fisco. Ma se non lo hanno fatto spetta a noi pagare per intero le imposte a fine anno, calcolate sul totale del reddito oppure come cedolare secca (questa scelta spetta a ciascun contribuente). L’opzione che non è invece consentita e’ quella di non pagare nulla a fine anno fiscale… se nessuno ha pagato l’acconto sulle imposte per noi, bisogna provvedere annualmente in fase di conguaglio.
Mi scusi ma se fosse così io pagherei delle imposte su soldi che di fatto non ho guadagnato e su cui Booking probabilmente paga già le sue imposte in quanto sono di fatto gli importi delle commissioni che guadagnanozNon torna..
Salve io mi sono sempre affidato al commercialista che mi ha detto di fare in questa maniera ovvero di dichiarare l’importo netto percepito e effettivamente accreditato sul mio conto corrente. Ho visto quello che ha inoltrato ma non si capisce bene che istruzioni siano e a chi siano riservate. Io infatti faccio il 730 normale (Non l’unico) e dichiaro il redditi come privato cittadino che affitta l’appartamento in locazione turistica, non come azienda.
All’arrivo di ogni cliente faccio sottoscrivere al cliente un contratto di locazione breve che riporta la cifra degli importi effettivamente ricevuti da me, da cui sono state già tolte le commissioni di Booking ovviamente. A fine anno porto i contratti alla Commercialista che fa la somma degli importi effettivamente guadagnati da me, su cui calcolare la cedolare secca del 21%.
Purtroppo il fatto di dover adempiere a questo obbligo entro la fine dell’anno penso abbia creato problemi un po’ a tutti. Ho provato a scrivere dei messaggi specifici all’assistenza di Booking su alcune problematiche, tipo se rientravo o meno nella cedolare con i servizi che offrivo, dove poter inserire il codice fiscale etc…ma mi hanno risposto di telefonare direttamente. Con l’assistenza diretta però non è andata meglio perché mi sono state fornite informazioni generiche e non specifiche e in sostanza mi è stato detto di pazientare..
Presumibilmente non dovrebbe esserle applicata.
Leggendo la comunicazione di Booking si intuisce proprio questo per le attività commerciali:
“..A partire dal 1° gennaio 2024, in base alla nuova legge di bilancio del governo italiano, abbiamo l’obbligo di riscuotere la cedolare secca dai nostri partner e versarla alle autorità fiscali italiane. Tale procedura si applica se utilizzi il servizio Pagamenti tramite Booking.com e se rientri in tutti i seguenti casi:
Per “extra” si intendono i servizi aggiuntivi, per esempio: pasti (inclusa la colazione), servizio in camera, reception, pulizia giornaliera degli alloggi, lavanderia, stiratura, noleggio auto, guida turistica, organizzazione di tour, servizio di traduzione, noleggio biciclette o navetta aeroportuale.
Se queste condizioni dovessero cambiare a seguito di modifiche alle leggi italiane o di chiarimenti da parte delle autorità fiscali italiane, ti informeremo”
sì grazie, facendo una ricerca su Internet avevo visto già la lettera. Però alcuni host come sottoscritto non l’avevano ricevuta, questo perché avendo attivato il servizio di “navetta aeroportuale@, non veniva considerata locazione turistica. In realtà io facevo questa servizio gratuitamente anche per avere una valutazione migliore, dopo il check out e visto che l’aeroporto è vicino al nostro al nostro appartamento. A questo punto penso che toglierò il servizio della lista di booking per farmi applicare la cedolare secca ed evitare problemi.
La sentenza della corte costituzionale invece ha sancito proprio questo nel contenzioso con Airbnb. Airbnb fara’ da sostituto d’imposta applicando una cedolare secca al 21% per tutti i proprietari, poi gli stessi, a fine anno fiscale e in sede di dichiarazione, effettuerà l’eventuale conguaglio con il proprio reddito.
Invece penso sia proprio lo stesso argomento, i portali “avrebbero dovuto” trattenere la ritenuta d’acconto sulle imposte e poi versarle al fisco. Ma se non lo hanno fatto spetta a noi pagare per intero le imposte a fine anno, calcolate sul totale del reddito oppure come cedolare secca (questa scelta spetta a ciascun contribuente). L’opzione che non è invece consentita e’ quella di non pagare nulla a fine anno fiscale… se nessuno ha pagato l’acconto sulle imposte per noi, bisogna provvedere annualmente in fase di conguaglio.