Sono pienamente d’accordo con voi e giudico questa “pratica” da parte degli ospiti una vera e propria vigliaccata, ma quello che trovo ancora più disdicevole è che Booking.con lo permetta. Si è vero mi ricorda un po’ i tempi dell’Inquisizione o in tempi più recenti durante gli anni della guerra fredda nella Germania dell’Est dove tutti denunciavano tutti nel massimo dell’anonimato più bieco ed incivile! Le recensioni e le relative critiche dovrebbero servire da spunto e da riflessione su eventuali miglioramenti ed accorgimenti che potremmo adottare per venire maggiormente incontro si nostri clienti, ma il metodo avallato e spalleggiato da Booking.com rende tutto questo, con mio rammarico impossibile. Io sono sempre stato abituato che per farsi un opinione su qualsiasi argomento bisognerebbe ascoltare sempre le due campane e spero vivamente che Booking.com cambi questo metodo di valutazione assolutamente ingiusto e ripeto vigliacco.
Salve! Con tutto il rispetto trovo che le sue siano argomentazioni semplicemente ridicole e Bookingcom, in quanto uno dei maggiori siti di viaggi e soggiorni, non dovrebbe avallare una simile pratica, corretta forse per un ospite, anche se non vedo dove sia il problema a rendere visibile i dati di chi si eroga un diritto come quello di giudicare, e allo stesso tempo la trovo una scelta estremamente scorretta bei confronti degli hosts, che forse Bookingcom dovrebbe tutelare un po’ di più a volte, invece di usare due pesi e due misure, visto che poi le commissioni vengono pagate dagli hosts e non dagli ospiti. Comunque il diritto di critica è lecito, così come deve esserlo altrettanto quello di replica! A questo punto non vedo neanche l’equità di tutelare la privacy degli ospiti e invece rendere le recensioni sulle strutture pubbliche a tutti. C’è qualcosa che non mi torna.
Sono pienamente d’accordo con voi e giudico questa “pratica” da parte degli ospiti una vera e propria vigliaccata, ma quello che trovo ancora più disdicevole è che Booking.con lo permetta. Si è vero mi ricorda un po’ i tempi dell’Inquisizione o in tempi più recenti durante gli anni della guerra fredda nella Germania dell’Est dove tutti denunciavano tutti nel massimo dell’anonimato più bieco ed incivile! Le recensioni e le relative critiche dovrebbero servire da spunto e da riflessione su eventuali miglioramenti ed accorgimenti che potremmo adottare per venire maggiormente incontro si nostri clienti, ma il metodo avallato e spalleggiato da Booking.com rende tutto questo, con mio rammarico impossibile. Io sono sempre stato abituato che per farsi un opinione su qualsiasi argomento bisognerebbe ascoltare sempre le due campane e spero vivamente che Booking.com cambi questo metodo di valutazione assolutamente ingiusto e ripeto vigliacco.
Sono pienamente d’accordo con lo staff dell’hotel Simonis e trovo quest’atteggiamento da parte di Bookingcom simile a quello della Stasi nell’ex DDR
Salve! Con tutto il rispetto trovo che le sue siano argomentazioni semplicemente ridicole e Bookingcom, in quanto uno dei maggiori siti di viaggi e soggiorni, non dovrebbe avallare una simile pratica, corretta forse per un ospite, anche se non vedo dove sia il problema a rendere visibile i dati di chi si eroga un diritto come quello di giudicare, e allo stesso tempo la trovo una scelta estremamente scorretta bei confronti degli hosts, che forse Bookingcom dovrebbe tutelare un po’ di più a volte, invece di usare due pesi e due misure, visto che poi le commissioni vengono pagate dagli hosts e non dagli ospiti. Comunque il diritto di critica è lecito, così come deve esserlo altrettanto quello di replica! A questo punto non vedo neanche l’equità di tutelare la privacy degli ospiti e invece rendere le recensioni sulle strutture pubbliche a tutti. C’è qualcosa che non mi torna.